Rottame

Quattordicesimo hen

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  1. Loeyein
     
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    19 Giugno 1983, ore 19:00

    *Il sole morente illuminava con la sua luce calda i vecchi rottami della discarica, oggetti che erano stati ormai decretanti come inutili o rotti e successivamente erano stati portati e buttati lì per sempre.
    C'era un'atmosfera quasi romantica, nostalgica in quel luogo.
    Yuu si sentiva esattamente come quegli oggetti dimenticati in quel momento.
    Inutile ed irrecuperabilmente rotto.
    Negli ultimi giorni gli succedevano cose inspiegabili, avvenimenti talmente strani che cominciava ad averne seriamente paura. Udiva cose inesistenti, come sussurri all'orecchio o rumori agghiaccianti, ma che di fatto sembravano esistere solo nella sua mente, percepiva qualcosa fuori dalla sua portata visiva, ma quando si girava non c'era mai niente.
    A quanto pareva la sua paura più recondita aveva deciso di avverarsi: stava diventando pazzo. Per davvero.
    Un brivido gelido gli percorse la schiena mentre gli occhi diventavano lucidi.*

    ( No, no... Non voglio diventare come mio padre... )

    *Scosse la testa come per riprendersi mentre si muoveva tra l'ammasso di rifiuti, sempre più veloce, come se stesse cercando di scappare da qualcuno d'invisibile, o meglio da qualcosa, probabilmente la sua pazzia.
    Lanciò un urlo disperato mentre si accasciava sulle ginocchia.*

    ( Qualcuno.. Qualcuno venga a salvarmi, vi prego! )
     
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    *Il sole stava oramai tramontando, scomparendo lentamente dietro al profilo dei monti lontani. Ancora qualche minuto e sarebbe scomparso totalmente, lasciando posto al pallido bagliore della luna estiva. Sulla desolata strada che conduceva alla discarica si udivano i passi lenti di una sola persona.*

    (Sta per fare buio.)

    *Le ultimi luci del giorno riflettevano bagliori dorati sulla chioma del ragazzo, che guardava dritto davanti a sé. Anche lì, in quel momento, in quel luogo emanava un'aria di austerità fuori dal comune.*

    (Sta per fare buio.)

    *Arrivato, finalmente, all'entrata della discarica inspirò profondamente a occhi chiusi. Un urlo agghiacciante provenì dai cumuli di macerie.*

    (Ancora poco.)

    *Di nuovo, le grida di qualcuno. Bjorn aprì gli occhi, sorpreso. Tese l'orecchio in silenzio. Attimi che sembrarono secoli durante i quali il ragazzo pregò di non essersi immaginato delle urla nel bel mezzo del nulla. Dopo qualche secondo di assoluta quiete, sulla faccia del danese si dipinse una smorfia di delusione e tristezza. Puntò gli occhi per terra, alla ricerca di una giustificazione a tutto ciò. Proprio in quel momento qualcuno strillò di nuovo. Bjorn prese a correre verso l'ammasso di rottami gettati là dentro. Il ragazzo non era mai stato così contento di essersi sbagliato.*
     
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  3. Loeyein
     
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    *Le lacrime scendevano senza freno sul suo volto, il respiro era irregolare e veloce e la testa era riversa verso il terreno, si stava per sentire male, era quasi certo che avrebbe dato di stomaco di lì a poco, a meno che non si fosse calmato.
    Ma come poteva calmarsi quando loro lo stavano inseguendo?
    Sì, era così, i mostri che percepiva al limite del proprio campo visivo stavano per venire a prenderlo e portarlo via con lui.
    Che la sua fine fosse giunta?
    Proprio in corrispondenza dei suoi pensieri sentì un rumore, un rumore basso ma inconfondibile, c'era qualcuno lì con lui, qualcuno che lo fissava. Ne sentiva la presenza, ne sentiva lo sguardo maligno.
    Avrebbe voluto alzare lo sguardo per guardarlo, per guardare in faccia quello che sarebbe dovuto essere il suo assassino, ma la paura sembrava aver presa possesso dei suoi arti.*

    ( E ora che faccio? Deve essere uno di quegli esseri, senza dubbio…
    Se non voglio che mi uccida allora devo fare io la prima mossa. Il problema è come. )

    *Per un secondo i suoi occhi furono accecati da una luce, il riflesso del sole più precisamente, colto dalla sorpresa Yuu voltò leggermente il capo e i suoi occhi parvero incrociare la figura di una mannaia. Aveva il manico rotto verso la fine e la lama sembrava essersi arrugginita leggermente, ma quella poteva essere classificata come un'arma, era fuor di dubbio.
    Era ad un paio di passi da lui, cercare di prendere tempo sarebbe stata la scelta migliore, magari così sarebbe riuscito anche a prendere di sorpresa il 'mostro' che aveva di fronte.
    Prese un grosso respiro, tenendo sempre la testa bassa, e si decise a parlare.*

    "Sei venuto ad uccidermi vero?"
     
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    *Bjorn trattenne a stento un grido di orrore davanti allo spettacolo che gli si presentò davanti agli occhi, tra i cumuli di spazzatura. Un essere antropomorfo era accovacciato a pochi metri da lui. Un essere dalla forma umana ma che doveva essere arrivato direttamente dagli inferi. Dopotutto non si sbagliava. Bjorn sapeva di avere ragione. Ora lo sapeva. Non c'era nessun'altra spiegazione. Non stava impazzendo. Era tutto normale, perfettamente normale.*

    "Si."

    *Si lasciò scappare una risata scomposta e priva di eleganza prima di tornare alla solita inespressività. Nei suoi occhi, sempre vispi ed eloquenti, non vi era più alcuna traccia della fredda lucidità del solito Bjorn. Quello che parlò sembrava una copia malriuscita e guasta di un automa. Un automa pronto ad uccidere.*

    "Sono qui per ucciderti, mostro."

    *E un secondo dopo una coppia di Smith & Wesson lucidate a puntino erano puntate verso la testa dell'avversario.*
     
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3 replies since 3/7/2014, 15:44   87 views
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